La vostra cantante preferita si è appena goduta una grande prova corale di attrici, ma non di cinema o di dive vuole parlarvi.
In realtà non vuole neppure parlare.
Piuttosto condividere un dubbio, nato dalla storia narrata nel film.
Un amore senza tempo, ossia un amore che riesce a sopravvivere, sopito forse, ma persistente e mai scalfitto dalle intemperie della vita, può essere solo un amore troncato sul nascere?
Un amore senza tempo può essere solo un amore quasi non consumato, che si ciba del ricordo o del rimpianto?
Un amore senza tempo... è forse tutto tranne che amore?
martedì 29 aprile 2008
Un amore senza tempo
sabato 26 aprile 2008
Palabras palabras palabras...
martedì 22 aprile 2008
Mandami un invito!
Non si tratta di una festa, anche se c'è chi ne indice tante che pare lo paghino per quello. Non si tratta nemmeno di una ricorrenza, anche se a volte l'evento si prolunga come nemmeno un matrimonio nelle campagne della Basilicata. Si tratta di quell'attività che ha vari nomi, anche se a quelli più esotici io preferisco il buon, vecchio, "riunione". Chi non lavora in una azienda grande (che non necessariamente è una grande azienda! un po' come succede con i pennelli...) non può capire quanto tempo in una settimana si possa trascorrere in una sala riunioni, per discutere di qualunque cosa, rinviare decisioni, analizzare questioni e soprattutto fare follow up. Termine che scaraventerei dalla finestra insieme a "briefing". O meglio ancora "briefinghino", perchè a volte si può trattare di una sveltina. Capita così di posare il proprio deretano su di una comoda e semovibile poltrona a inizio mattinata e di rialzarlo solo durante i coffee break, le pause bagno o delle telefonate urgenti, quanto propizie, quanto inventate. E in quelle sale i cervelli lavorano, bruciano energia e partoriscono idee. Quando i cervelli in azione diventano roventi le idee iniziano a sgorgare da ogni poro. Assumono forma liquida e sgorgano. O forse si tratta solo di sudore. Tant'è, il microclima in poco tempo si fa subtropicale. E ci si trova a parlare di come salvare il mondo, mentre una tartaruga ci mordicchia un piede e una palma si estende per raggiungere il raggio di sole che filtra dalla veneziana semichiusa per non impedire la visione del beamer. Che spesso emette una fioca luce da morto. O si rompe sul più bello. Quale situazione migliore per la mente per spaziare e veleggiare nei mari della fantasia? La mia fugge dai massimi sistemi, e per natura si mette a fare da sola il gioco della torre: "fossi su un'isola deserta, in cima a una torre, tra lui e lui chi butteresti dalla torre? ossia chi terresti?". Di solito la risposta è "BUTTATI". Ma viene un bel giorno in cui arriva il nuovo collega. L'argomento nuovo collega è ben conosciuto dalle girls, e spesso può riservare delle gradite sorprese. Giovane, motivato, un po' intimidito. Gnam. E quindi i dettagli... E poi la postura.... E poi lo schizzo... E poi il dubbio...
Castano, bel fisichino, occhio blu. Ri-Gnam.
Occhiale Gucci con montatura rossa e astine bianche. Calza a righe arancio e marrone (o bordeaux? maledette veneziane chiuse...). Scarpa da trendy city-walker. Maglione nero con polsini e colletto grigio. Cuciture esterne. Camicina bianca.
Una gamba elegantemente accavallata sull'altra, laMarketta ne andrebbe fiera se fosse una sua protetta. Una mano sorregge la testa che dà i primi segni di stanchezza.
Penna e blocco alla mano, quali migliori appunti di uno schizzo per le mie amiche?
Si insinua, si insinua, ma per ora meglio non dargli voce... meglio aspettare, nè?
domenica 20 aprile 2008
Musica per le tue orecchie!
... oppure in forma di link (meno pesante per caricare la pagina del blog). Anche musica italiana!
Grande!
AGGIORNAMENTO: au Firefox funziona, su Explorer no! e a voi?
Grazie Italia! Grazie Maria...
In ritardo (molto ritardo), mi trovo a scrivere qualche riga sulla puntata finale di Amici, 7° Edizione. Il risultato finale è pressochè noto a tutti: ha vinto Marco Carta, il cantate 22enne di Cagliari (Ahiò!). Oddio, cantante è troppo... diciamo che ha vinto la shampista dell'anno! Eh, già... di professione infatti lA vincitRICE (permettetemelo, daiiii) fa la shampista e quest'anno, mai come altri anni sono spopolati tra gli studenti le professioni più comuni: la cameriera, l'idraulico, il pizzaiolo, la segretaria, la commessa dell'IKEA e la shampista.... Segno inequivocabile che l'Italia è un popolo di sforna-talenti (altresì chiamati fankazzisti mantenuti dai soldi del televoto degli italiani!).
Sta di fatto che la finale di quest'anno è stata, se possibile, ancora peggiore di quella dell'anno scorso! Non tanto per l'esito finale che era scontatissimo, quanto per le sfide e lo "spettacolo" che avrei voluto vedere e non c'è stato. I primi 3/4 d'ora sono stati il tripudio dell'addominale a tartarughina del quasi trasparente Francesco (se sbianca ancora un po', chi lo trova più...). Bel vedere, nulla da ridire, ma che noia mortale! Troppo perfettino, troppo educatino, troppo col bastone nel culo quando si tratta di ballare qualcosa che si discosta dal classico o giù di lì! Essendo l'ultimo in classifica inizia a sfidare e chiama in causa Pasqualino, vincitore morale e grande rivelazione della scuola di Amici 7. I professori esprimono quasi in completa maggioranza la volontà di una vittoria del programma del Ricky Martin de no'artri: canta (molto molto bene!), recita (ha un futuro il fanciullo) e balla pure (oddio, muove il bacino... e da quello che si è potuto intravedere nella giornata passata alle terme c'è del materiale su cui lavorare!). Nonostante le fibre muscolari in vista del biondino ballerino toscano, vince il campano Paky (così amichevolmente chiamato dagli amici... vabbè!). Sfida la shampista e inizia il mio delirio! Sarei ipocrita e stupida se non ammettessi che Marco ha effettivamente cantato bene, ma proprio non lo reggo!!!!!!!! Sembra un ebete, non tiene il palco, fa il finto scemo e le ragazzine continuano a strapparsi i capelli per lui! Ma per quello non c'è problema, oltre a lavarli i capelli, il sardo li taglia e li allunga pure! Quindi il suo negozietto sarà stracolmo di 14enni in piena fase ormonale che devono farsi le extencion e al mercato ortofrutticolo di Cagliari City saranno contenti perchè potranno eliminare i resti di magazzino di tutte le zucchine che ormai sono già fuori stagione (visto sto tempo di cacca, che un giorno è estate, l'altro inverno!). Vince Marco e inizia la finalona contro l'IKEA-Girls meneghina dalla voce nera, e non solo la voce, visto quanto è stata inkazz* per tutto l'anno! Roberta fa show! Canta, recita, si muove, tiene il pubblico, riceve elogi, complimenti.... Si capisce che la commissione (tranne Jurman) vuole la vittoria della lentigginosa Morositas; stesso vale per la commissione dei giornalisti e per la commissione dei discografici (novità di quest'anno.... e che novità alla fine... eheheheh [risata maligna!]). Purtroppo non ci sono storie, e il cognome del sardo è un emblematico segno della sua vittoria.
lunedì 14 aprile 2008
Circolo "Amici di Paola Binetti"
Quello che mi sento di dire è che forse non è che ci sia molto da stare allegre, il prezzo di beni primari come il pane e la cipria sale vertiginosamente.
Questo tema è scomparso dalle cronache dei giornali e l'intento degli autori/protagonisti è stato quello di mantenere alto il livello d'attenzione sul problema, soprattutto nel periodo passato pre-elettorale. Se credete che l'argomento sia ancora di vostro interesse, date un'occhiata al sito, ci sono probabilità che la pellicola possa avere in futuro una proiezione nelle sale cinematografiche o persino avere una finestra televisiva.
"Guardando la campagna elettorale in TV, e riflettendo magari sulle degenerazioni della politica, la tentazione di sottrarsi è forte [...] Eppure poi si finisce sempre che la maggior parte della gente si appassiona alla sfida e fa almeno finta di credere che una scelta piuttosto che un'altra possa rivelarsi determinante."
Non ho citato Liberazione, nemmeno il Manifesto, ma Il Pride di questo mese.Credo sia utile vedere la politica anche da questa prospettiva, cercando di andare oltre la logica corporativista (o peggio ancora, disfattista) che fa perdere di vista l'obiettivo finale: per citare un celebre manifesto, nonostante sia gay e pure incazzato ho ancora delle buone ragioni per credere che anche il mio voto possa essere determinante, non solo perché in un futuro possa convolare a nozze (non ci tengo affatto).
A seggi chiusi e dati pressocché definitivi, ciò che importa di più ai lettori di questo blog è una cosa sola: ma come hanno votato le Girls? In rispetto del voto segreto (?!), la vostra ballerina travestita da Giuliano Amato ha aperto gli scatoloni e il risultato che ne esce è questo:
Camera e Senato - Dati definitivi
Mov. per le Autonomie 14,3% 16,6%
Con tutte queste percentuali però vado in paranoia, preferisco tornare al mio ruolo di responsabile della rubrica Music Sounds Better With Heather: ecco per voi una delle mie schizzofreniche selezioni musicali con il tema delle elezioni.
Abba - The winner takes it all
Arcadia - Election day
Ben Harper - Better Way
Canned Heat - Election blues
Jovanotti - Mi fido di te
Neil Young - Let's impeach the president
Giorgio Gaber - Destra Sinistra
Celine Dion - You and I
Ivano Fossati - La canzone popolare
Andrea Vantina - Meno male che Silvio c'è
Hot Chocolate - Everyone's a winner
Beck - Loser
Samuele Bersani - Lo scrutatore non votante
Quanti anni hai, stasera - quanti me ne dai, bambina!
:-)
domenica 13 aprile 2008
E' domenica e tu...
...chissà che cosa fai...
Capita che una girl approfitti della prima serata utile, dopo un intenso periodo di trasferte e gozzoviglie varie, per una recherche du sommeil perdu.
Capita anche che questa serata caschi di sabato, e che si debba rinunciare al dancefloor, inaffrontabile senza un massiccio uso di copriocchiaie, vodka lemon e probabilmente altro tipo di aiutini e spintarelle. Che una girl aborre.
Capita quindi di risvegliarsi presto. Riposate e sorridenti agli uccellini e animaletti del bosco che con cortesia scostano le tende e cinguettanti ci accompagnano verso una nuova giornata. Una nuova domenica.
Si possono così fare delle scoperte insperate e inaspettate.
Prima fra tutte: la domenica è composta da mattina e pomeriggio! E la mattina dura quanto quelle di ogni altro giorno della settimana. Solo che non è definita da timbrature o telefonate scocciatrici. Ore e ore da passare con la maschera sul viso e i batuffoli di cotone tra le dita dei piedi. Perchè qui in campagna mica sono ancora arrivati i divarica-dita o come si chiamano.
Altra scoperta: mentre sei intenta a divaricare le tue dita e a spennellare di un pudico rosso carminio ogni singola unghia, accendi la tv e che ti trovi?
Risposta da esperto televisivo: ti trovi il programma che accompagna da cinquant'anni i fine settimana degli italiani con collegamenti da ogni angolo rurale dello stivale.
Risposta da girl: ti trovi l'unico figo allucinante del palinsesto televisivo raimediasetsetteeccetera!
E ora una domanda: sarà voluta la spartizione del piccolo schermo in balconi siliconici in prima serata e marmorei manzi relegati alla mattina della domenica?
E ora una considerazione: mica tutte le mie girlie domeniche saranno composte da una mattina ed un pomeriggio!
E ora una proposta ai vertici congiunti RAI-mediaset: andiamo per punti...
Punto 1 - Chi guarda Linea Verde avrà un'età media di 60 anni e un interesse spiccato per l'agricoltura. Quindi prevalentemente target maschile, rurale, su di età. E a presentare c'è un giovane scalpitante ragazzone.
Punto 2 - Sempre di domenica, notte, da anni generazioni di ragazzi (e ragazze, ok, anche qualche ragazza) attendono l'appuntamento a tarda ora con Nonsolomoda. Il loro interesse è tutto per le ultime tendenze in abbigliamento, design e altro. Quindi prevalentemente target femminile (dentro o fuori), upper class, di giovane età (ormonale). E a presentare c'è una... mah... vabbeh, insomma, c'è una.
Conclusione proposta - Perchè non scambiarli?!? Mettetemi la Toffanin con Vissani a cavallo per la tundra molisana la domenica mattina, e non rimpiangerò di aver impallinato gli uccellini per non farmi svegliare. E mettetemi l'orsacchiottoso Orsini la sera, in tenuta discinta, su un divano a parlare delle ultime tendenze dello stiletto. Così mi coricherò beato con una bella immagine negli occhi.
La raccolta firme per la petizione è aperta nei commenti.
Mammiferi
lunedì 7 aprile 2008
Votami, io sono in vendita...
giovedì 3 aprile 2008
Londra, è come non staccare mai. Vol. 1
Quattro girls, tre giorni, due occhi (per ognuna) e una metropoli. Troppe cose per un solo post.
E quindi, dopo il nostro altarino mediatico sbavosamente dedicato ad A&F, eccoci qui con il Volume 1 delle nostre London memoriesssss.
Come non iniziare con un primo sguardo sulla città. Lo skyline, le chiese, le architetture, il traffico… ehm… no, non era questo che intendevo… Più che uno sguardo è meglio parlare di sguardi, tanti sguardi, di quelli che hanno un contraltare sonoro: mmmmmmmmmmmmm
Quattro girls, tre giorni, otto occhi e tanti, tanti mmmmmmmmmm
laMarketta è il nostro vate, il suo campo visivo sfiora i 360 gradi, e già in aeroporto si sloga il collo per perlustrare la fauna e indicare alle altre girls i pezzi da 90 (°). E’ sempre lei che, provetta Karen, all’arrivo, dopo aver sperato di incontrare il proprio autista ad attenderci, inizia lo screening di qualunque (s)oggetto in movimento. E’ lei che dopo poche ore nella terra ove si guida dalla parte sbagliata pronuncia la mitica frase “Ma... Londra, è come non staccare mai”.
A quel punto lo sguarding (o sgualdring) diventa il girlie sport del weekend. Tempo di un breve rodaggio e il match entra nel vivo.
Vincitrice assoluta laMarketta: riesce nell’ordine a riconoscere facce note, a rivederle per più volte durante il soggiorno, a spogliare a colpi di occhiate ignari passanti in un pomeriggio assolato lungo il Tamigi, a far sostenere lo sguardo al più impavido di questi (che si sta ancora leccando le ferite), a imitare Linda Blair con una rotazione di collo sincronizzata con quello di altro manzo pascolante e soprattutto a inciampare la bellezza di 47 volte. Eh sì, perché lo sgualdring ha i suoi rischi. Chi si cimenta in tale attività deve avere molto equilibrio… o un’amica bassa come laMina da usare come bastone alla bisogna.
Nota di merito anche per me. Forte degli insegnamenti markettiani e resa incontenibile dallo scudo dell’italiano e dell’aria vacanziera ho incrociato un doppio sguardo carpiato con bovino pseudo-irlandese biondo e pizzettato. Al primo giro di collo ho temuto che fosse italiano e che non avesse apprezzato il mio “figooo”. Al secondo sorridente giro di collo ho capito che più di quello aveva funzionato un sonoro mmmmmmmmmmm. E soprattutto che certe cose non succedono solo nei film.
Londra vengo a teee, coi tacchi a spillo ai pièèèèèèèèè
laMina
Muoversi a Londra è costosamente semplice, specialmente se nel gruppo si è capitanati da laKidman, una vera topa della metropolitana. Quasi impossibile starle al passo, ella si sposta sinuosa ed elegante da una galleria all’altra come se a guidarla ci fosse un gaydar puntato sul miglior manzo fermo ad aspettarla alla fermata prescelta.
Perché ricollegandomi a laMina, anche la Tube è un mezzo per lanciare sguardi e commenti bavosi. Andare in vacanza con le girls è davvero come non staccare mai, dopo 4 giorni il mondo londinese appare mooolto più gayo di quanto non lo sia nella realtà.
A parte questo devo riconoscere che i mezzi di trasporto sono per delle girls un momento di esaltazione. Una lunghisssima limousine rosa sfreccia sul London bridge e dal finestrino spunta la mano di una Spice che saluta il gruppetto di amiche venute dall’Italia.
I caratteristici double deckers (gli autobus rossi a due piani) sono sempre una gaya sorpresa.
Una volta fanno sussultare le parti basse portandosi a spasso lo smutandato David Beckham
La volta successiva si fanno adorabilmente kitsch rivestendosi con le immagini di indimenticabili musical. Oppure ci ricordano le avventure di alcuni personaggi che hanno animato i primi mesi di vita di questo blog.
Moving in London. Sex in the City.
laSandraDee
martedì 1 aprile 2008
... aspettando "qui a Londra è come non staccare mai" - A&F shop
E' incredibile cosa può fare il marketing per l'abbigliamento.
Qua e là splendidi commessi (o meglio modelli) vestiti con la merce in vendita. Sono tutti ragazzoni in stile manifesti pubblicitari A&F, cioè giovanissimi in viso e già muscolosi, da un minimo di "molto tonico" al "palestrato tanto", sorridenti e "disponibili" come non accade da altre parti.
Una riflessione è necessaria.
Come fa la gente a comprare merce comunissima solo perchè viene esibita in questa maniera? Io non me lo spiego. Forse pensano che vestendo certi capi (che non staranno mai così bene come stanno addosso ai modelli) saranno più belli? Boh, è proprio la fiera delle vanità.
PS: Vi piace la polo che ho preso? ;-)