The way we were...

ovvero: come si cambia...per non morire...
Tre esempi, tre ragazze, una partenza in comune e poi tre strade diverse. Con alti e bassi, rettilinei e curve (chi più chi meno) che le hanno portate oggi intorno ai trent'anni, ma come?

1. Ambra Angiolini Ieri: l'emblema della TV spazzatura negli anni novanta, scaraventata davanti alle telecamere a soli tredici anni, ha intrattenuto per innumerevoli pomeriggi almeno una generazione di piccoli gay che pendevano dalle sue labbra e si ubriacavano di sanscrito, boncompagni, cosac'ènellozainetto..il tutto sulle note di T'appartengo.

Oggi: dopo anni di pseudo-oblio, riappare rifiorita nell’ultima fatica di Ozpetek. Tossicomane, cartomante, insicura ed adorabile lascia un segno nel film e stupisce per quanto sia entrata nella parte… ahi niña chiquita pequeña hermosa prezzziosa...

2. Yvonne SciòIeri: lei era già un metro sopra le altre, o almeno lo faceva credere. Una bocca come una portaerei, l’occhio azzurro che non guasta mai, un decollete da sistemare. Non sapeva cantare, né ballare, né eccelleva in simpatia (basti ricordare che litigava con la Elia…). E durò poco nel pollaio. La attendeva l’America, o così diceva.

Oggi: dopo anni di silenzio rotto solo da veri o finti litigi con l’amicona panterona Naomi – con tanto di strappi di capelli e baruffe chiozzotte newyorkesi – torna più magra che mai e occhiona come sempre nell’ultimo film dei fratelli Taviani. Ce ne siamo accorti in pochi, anche tra quelli che sono andati a sedersi in sala per scoprire qualcosa sull’eccidio degli armeni. Di fronte a tanto strazio la sua recitazione non riusciva ad aggiungere dolore nello spettatore (un po’ di fastidio però sì…c’era già Preziosi a dare l’effetto fiction in costume, e almeno con lui c’era la speranza che si spogliasse…).

3. Ilaria Galassi e Francesca Gollini

Ieri: ok sono due, ma le conto come una. Ilaria la frangetta e Francesca, beh, Francesca è Rosso nelle nostre gaye memorie. Non avevano la personalità di Pamela né l’intelligenza (probabilmente) di Ambra. Comunque in mezzo al pollaio avevano una certa dignità.

Oggi (anzi, qualche giorno fa): scopro, parlando con amici dell’altra sponda, che i nomi di queste due boncompagnine sono ben noti non tanto per i balletti del pomeriggio su Italia1, ma piuttosto per piccanti foto in piscina. Scatta la ricerca e…orrore! Appena prima di farsi assumere ad una qualsiasi Coop de Roma o dintorni, le nostre due – in compagnia di una terza – hanno giocato la carta calendario. Lesbo non tanto chic ben prima di altre più famosine.

Insomma...non vedo l’ora che Ambra torni a occupare un posto di riguardo nella nostra ragnatelosa tivvvù, che Yvonne riprenda i suoi sciò (per strada) e che Franceschina intoni rosso, un vinello che non passa, una camicetta rosa, non è un abito da sposa, forse ho bisogno di teeee (chiamando il direttore della Coop, i soliti problemi coi codici a barre).