domenica 18 febbraio 2007

La provinciale

Non c’è niente da fare… a me Milàn la mi mette in suggestiùn…com’è che si dice in italiano? Signora mia guardi, io ci provo, eh?! Ma non c’è verso, ogni volta che salgo in su la corriera e inizio il viaggio, tutto bene, tutta contenta e mi dico a me stessa tutta soddisfatta “ecco, vedi, non ci voleva mica nulla, e vedrai come ti divertirai e rimpiangerai di non essere venuta prima”, poi però mi vedo fuori dal finestrino quella città nemica divisa in due, sopra e sotto, sottosopra [Berghèm, ndr] e già mi sale un nonsochè dallo stomaco… Vè, non la pensi mica che faccio niente di sconveniente con lo stomaco, di provincia sì, ma son pur sempre una signora… l’è che a me, quando mi allontano dal mio lago e dalla mia bèla Brèha, mi vien su un po’ di acidità! Ma poi mi ripeto “vedrai quanta roba che c’è a Milàn, andiamo a fare scioppin come lo dicono i giovini e poi a prendere un cocterino in un bar quasi dancing”.
E così si arriva, e quella stradona a tre corsie diventa a due, c’è la colonna d’ercole del berlusca che mi saluta, un po’ mi sento a casa, mi dico che da lì mi arriva il Fede in cucina…l’è che poi si entra davvero a Milàn, mezz’ora di casermoni tutti grigi, e poi trova l’uscita, e poi il parcheggio… già c’ho un’acidità che manco la Bencola o la spuma (la Coca Cola la costa troppo, signora sì, ma mica li butto via i solcc’).
E arrivo al duomo, quello sì che l’è bello, insomma, bello l’è bello anche il nostro (che poi noi ce ne abbiamo due, e uno rotondo), però quello di Milàn l’è più grande e tutto alto, con le statuette…e per vederlo bene mi han detto di salire su in cima alla Rinascente, che anche se l’è un grande magazzeno, che io insomma mica ci entro volentieri e di sicuro mica crompo lì, che tutti toccacciano tutto, l’è grande e alto e su in cima c’è un bar con la terrazza. Cinque euri un caffè che non l’è neanche buono, ma c’è tutto il Dòm lì attaccato. Mi sistemo il foularino e entro. Signora mia non si immagina nemmeno. Tutto bianco, un sac de gent. Ma non so mica che fine ha fatto il magazzeno… qui mi sembra di stare in via Montenapoleone, tutto di firma, mille commesse che ti spruzzano il profumo, e ti mostrano le borse..insomma..mì son di buona famiglia, e mica dico di no se uno l’è gentile, e il caffè lo prendo con le braccia piene di creme e una borsetta nuova..in offerta..ottocento euri..ma l’è di Viuttone!
E poi la sera, con le amiche..ri-parcheggia la corriera, ricordati dove che l’è quel barètto un po’ dancing, e poi fuori tutto pieno di gente, e che gente…con il foularino tutte a coprirci gli occhi, che qui te resti incinta solo a guardarti intorno, e ci stiriamo le pieghe della gonna e chiuso bene il giaccone entriamo, e troviamo anche un tavolino..che qua tutti in piedi stanno..e il cocterino l’è davvero buono..ma insomma, questa musica l’è quella che ascoltavo vent’anni fa..si vede che qui arriva dopo..e poi tutta questa gente vestita strana, che se c’avessero anche loro il foulard de Jean Patou, che l’è un classico, mica dovrebbero far vedere a tutti che la pettinatrice s’è sbagliata e gli ha tagliati storti, e poi coi pantaloni che gli cadono, io non so, a Milàn mi aspettavo che c’avevano almeno i soldi, almeno per comprarsi la roba della loro taglia..si vede che devono risparmiare visto che per un cocterino in un barètto dove tirano anche sulla luce e sulle sedie (che gli’è tutte scompagnade) ti chiedono sette euri..
Guardi signora mia, lei la fa tanto bene a star qui tranquilla nell’aia, che non c’avremo il duomo con le statue, ma c’abbiamo la dignità, i vestiti della nostra taglia e se vogliamo far le milanesi la venga su da me, che ci facciamo una bicchierata de vodica col limù e ascoltiamo un po’ di musica vecia!


7 commenti:

laKidman ha detto...

Davvero un post meraviglioso, laMina. Questo stile italo-dialettale è gustosissimo e verosimile, con riferimenti ghei tanto improbabili quanto spassosi. :-)
Riguardo al duomo, dire che "noi ce ne abbiamo due, e uno rotondo" è proprio l'essenza della signora di provincia che non va oltre le caratteristiche più evidenti e i luoghi comuni.
"una bicchierata de vodica col limù" è un fantastico omaggio alle Girls. Ma tutto il pezzo è straordinario!Altro che I Legnanesi.

grazie laMina. sei ancora convinta di non voler fare la scrittrice / autrice di testi?

laBridget ha detto...

Ma bene bene... bellissimo post... però non ho capito una cosa: ma vi siete divertite o no? in particolare chiedo a te, cara Mina...

E riguardo alla città de Berghèm... cara, noi bergamaschie quali siamo abbiamo scelto proprio la città giusta!!!

laKidman ha detto...

comunque è Bérghem e non Berghèm

laMina ha detto...

Mi inquino ai vostri complimenti, la domenica mi porta ispirazione.. ovviamente ci siamo divertiti, il locale è molto carino (Il Mammuth, l'Hippopotamus...ah si, Lelephante ^ç^), un po' scuro e con i tavolini sul fondo un po' dimenticati da dio, ma comunque pieno e ben frequentato..
Eppoi...con le girls, l'è sempre 'na bèla sera!

laHeather ha detto...

A quando un post sui Legnanesi?

:op

A buon intenditrice poche parole.
Cara Mina, complimenti per questo post: ti sto immaginando proprio come una Franca Valeri lombarda (magari con pochette verde).

Anonimo ha detto...

"ci stiriamo le pieghe della gonna" non se po' legge! :))
Ale - Zenpercaso

laMina ha detto...

@laHeather: per i Legnanesi ho bisogno di un po' di ripetizioni, chennesò, di un megaschermo per vederli in compagnia!

@Ale: serve qualche traduzione dal lumbard? (e cmq in corriera la gonna si spiegazza tutta! ti devo proprio insegnare tutto io???)