venerdì 8 dicembre 2006

Qualcosa si muove...

Pacs – Il consiglio comunale di Padova ha approvato un “riconoscimento di diritti alle persone che vivono in convivenze non matrimoniali”. Il capoluogo veneto è la prima città italiana nella quale le coppie di fatto potranno ottenere il riconoscimento anagrafico come famiglia fondata su vincoli affettivi.
Punto fondamentale della mozione è l’articolo 4 della legge 1228 del 24 dicembre 1954: “Agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozioni, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora nello stesso comune”.
[tratto da SkyTG24]


Unioni di fatto - Entro il 31 gennaio del 2007 il governo presenterà un disegno di legge in tema di unioni civili che, almeno nelle intenzioni, si dovrà tramutare in legge.
Il disegno di legge conterrà alcune proposte di equiparazione alle coppie coniugate che faranno certamente discutere. Ad esempio la regolamentazione del regime patrimoniale e degli acquisti in comune, l’attribuzione ai contraenti di diritti e doveri di mutua assistenza morale e materiale, il diritto alla pensione di reversibilità quando la convivenza ha avuto una durata di almeno tre anni. E poi il riconoscimento dello status di eredi legittimi, l’estensione al partner dell’assistenza sanitaria, il diritto di successione nel contratto di affitto, la facoltà di prendere decisioni in caso di malattia del partner. Le unioni civili in Italia, stimate in un milione e mezzo con l'esclusione di quelle omosessuali, faranno riferimento ai Pact Civil de Solidarieté
francesi che, per il Presidente del Consiglio sono però solo un modello cui ispirarsi, il riconoscimento dei diritti individuali, niente a che fare con il matrimonio regolato sia al livello religioso che civile.

[tratto da SkyTG24]

Che dite... ormai mi manca solo il partner!


5 commenti:

laBridget ha detto...

Finalmente... io è da 3 giorni che "festeggio"... l'ho messo tra virgolette perchè festeggiare è un termine grosso... inoltre bisognerà aspettare quando veramente quel ddl verrà emanato e approvato. I miei, sentita la notizia, erano già pronti con le partecipazioni e... -suspance- per voi damigelle abiti color lilla... d'accordoooo?!?

laMina ha detto...

pesca, le damigelle solo in abitini di tulle pesca...che dona proprio a tutte!
non vedo l'ora di mangiare una torta con i due pupazzetti lui&lui in cima!!!

Anonimo ha detto...

Un paese che riconosce dei diritti alle minoranze ... ed implicitamente ne sancisce l'esistenza ha tutta la mia stima.
Un paese civile deve tutelare tutte le realta' che lo formano .. bla bla bla...

Ora una provocazione: belli i pacs o quello che il ns. governicchio riuscira' a partorire dopo aver fatto scannare fra di loro tutte le varie componenti che lo tengono insieme (Pecoraro -Mastella-Bindi-Pannella-Capezzone-Rutelli e chi + ne ha + ne metta)…. MA … siamo certi che i gay siano pronti a prendersi le responsabilità che derivano da queste leggi?.

Intendo dire .. secondo voi i gay sono culturalmente pronti a farsi carico di "responsabilità di coppia" simili a quelle delle coppie etero?

laHeather ha detto...

Non so se siamo pronti o no, so solo che prima c'è bisogno di cultura.
Lasciatemi dire questa cosa:

Casini sei un ignorante

Studia, Pierferdi. Studia.
Ieri sera ho disgraziatamente ascoltato la sua intervista al TG1 e le mie orecchie hanno sentito questa cosa:

"Noi non vogliamo che vengano fatti i PACS come in Spagna".

Ignorante. Sei un ignorante Casini (non ti do' nemmeno del lei). Conosci la differenza tra PACS, unioni civili e matrimoni gay (parlando solo di noi)? La Spagna, dal lontano 1998 ha legiferato (anche col destrorso Aznar) sulle unioni civili (e non PACS, quelli sono in Francia), e dal 2005 dai cugini c'è il matrimonio (grazie all'utilizzo della parola coniuge).

Non so se siamo pronti,SandraDee, qui c'è bisogno di cultura ma per tutti. Spero tanto che se ne possa fare un po' di più, almeno tentando di spiegare le differenze tra le diverse legislazioni europee.

http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile

Amministratrice ha detto...

Forse un po' di diritti in più (e un po' di doveri in più verso il coniuge) potrebbero darci una mano.
Potrebbero contribuire a fare scelte più responsabili in tema di relazioni, convivenze, ecc. e far sì che "il grande passo" abbia anche delle implicazioni di "visibilità"... il che non guasta.

Ed i pochi fortunati che riescono ad invecchiare insieme, beneficerebbero di evidenti vantaggi burocratici e pratici.