sabato 27 ottobre 2007

Show business

La vostra Mina questa settimana non vi porta in viaggio tra verdi colline o in tranquille cittadine di provincia, si ritorna nel traffico: acchittatevi, si va a Milano.
Acchittatevi, nello specifico della serata, significa tracciate abbondantemente il contorno occhi con una spessa matita nera, prolungandolo fino alle tempie, raccogliete i lunghi capelli stopposi in una cofana alta fermata da una fascetta e, per le integraliste, indossate un Borsalino stretto..o una sua imitazione, nessuno lo noterà.
Non che vi porti in un postaccio, anzi, invece del Rolling Stone vi farò varcare la soglia dell'Alcatraz. Ma per acchittate che sarete, non potrete competere con la protagonista della serata. L'abbigliamento è solo un dippiù, cosa accade in quei vestiti è ben più importante.

Con solo un quarto d'ora di ritardo la band si presenta sul palco ( e considerando che secondo me alle 21 qualcuno si è ritrovato al Rolling Stone per scoprire che la location era cambiata, un'oretta di ritardo avrebbe fatto comodo..) e l'atmosfera invade il locale. Tenda violetta, luci soffuse, lampade retrò, otto elementi - credo - equamente divisi tra bianchi e neri, e mediamente molto orizzontabili, attaccano a suonare. Lei non si fa attendere, i saluti sono rimandati, la musica è padrona.
E in effetti oltre alle pseudo coreografie dei due coristi oltre alla musica non c'è molto, la presenza scenica di Amy rasenta quella della Mannoia e la sua espressività ricorda Elisa. Ma la serata è appena iniziata.
Tra brani riarrangiati, accompagnamento impeccabile e sfasamenti con la cantante la prima mezz'ora del concerto scorre..come un drink..non un vodka lemon, direi piuttosto un Cuba Libre a giudicare dal colore. E non mi riferisco al mio, bensì al suo... L'alcool aiuta, distende. Ma non basta.
Dopo due uscite rapidissime dal palco il ritorno alla scaletta è surreale: lo sguardo non è più così perso, Amy quasi sorride dopo una steccata ruttosa e soprattutto dà inizio a una nuova coreografia. Il tempo è scandito dalle sue braccia che sistemano spalline e cuciture del vestitino bon ton nero con fiocco bianco, dalle mani che vangano nel davanzale e soprattutto dallo sfregamento del naso ritmato con dei colpi dello stesso dovuti probabilmente a un accenno di rinite, ehhhhhh.
Al primo drink ne seguono altri due in un tempo degno di una girl (ci manca laAmy...) e il presagio del tracollo serpeggia in platea.

E qui l'imprevisto.
Io mi sento a disagio, provando una sorta di pena, soprattutto dopo aver capito che barcollamenti, farfugliamenti e quant'altro non fanno parte di una recita come pensavo inizialmente.
Il resto della sala invece l'acclama come se finalmente avesse ottenuto ciò per cui aveva pagato 26 euri.
Ora, una persona è libera di fare del proprio corpo, del proprio talento e pure della propria vita quel che più gli sembra (in)opportuno. Billie, Britney, Whitney e altre ci insegnano.
Ma trovo shockante (scioccante?) che la notorietà di un personaggio si basi in gran parte su questo. E che abbia un seguito grazie alla sua bravura, ma anche e soprattutto alla curiosità che fa dire a molti "chissà se arriverà a fine concerto stavolta...", "vomiterà sul palco come in Germania?", "più di un'ora non regge, chissà se dovranno reggerla per portarla fuori..".
E ancor di più mi fa incazzare che un produttore mangi sulla sua autodistruzione.

Per la cronaca le speranze dei disfattisti non sono state esaudite. Dopo aver annunciato l'ultima canzone, Amy e la band ritornano sul palco per ben due bis. Probabilmente tutto quanto ha assunto nell'ora precedente è entrato in circolo. Oppure abbiamo assistito a un miracolo. Di fatto nella mia mente quelle due canzoni sono strazianti da quanto sono perfette. E poco più di un'ora di esibizione non fa rimpiangere concerti ben più lunghi.

Restano un paio di dubbi:
- chi la vuole bevuta e fatta forse la conosce così bene da sapere che solo in certe condizioni può dare il meglio?
- Diego, so che c'eri, ma... dov'eri?!?


6 commenti:

Anonimo ha detto...

ahahah!!! pansa che ieri volevo ricordarti del cambio di location, poi mi sono detto "figurati se non lo sa, lo sanno tutti" :o)
Grazie della recensione perchè quella sul Corriere parla di tutto tranne che di musica.

laBridget ha detto...

Sapevo del concerto (anche se non è che me ne fregasse qualcosa...). Sapevo anche io che la Location era cambiata!!! Mina: aggiornati!!!

Cmq non varemo laAmy, ma conosciamo laSueEllen... uno stesso destino: l'Etanolo!

Trovo squallido che abbia un seguito di gente che spera di vederla stramazzare a terra, cmq leggevo che aveva promesso di non ubriacarsi più prima e durante i concerti, solo dopo! Che volpona...

Anonimo ha detto...

Forse si tratta solo di un vezzo d'artista dannata, bere mentre si esibisce sul palco è ormai il suo marchio di fabbrica.
Un po' come la Patty che prima di iniziare un concerto appiccicava la gomma da masticare sul microfono ... KATTIVE RAGAZZE

laKidman ha detto...

Ecco tocca a me fare la parte dell'ignorante... ma chi è sta Amy? laMina non riporta neppure il cognome tanto è famosa... ma una che ha Wine nel suo nome può essere sobria?

laollo ha detto...

peccato che non stia male ad ogni concerto.
sai quanto pubblico accorrerebbe se nei 26 euri fosse compreso anche una vomitata con svenimento sul palco?

laMina ha detto...

Nicoleeee, vabbeh che ti ho fatto scoprire Marta Sanchez e i Fangoria, ma non ascoltare solo quelli! Amy ha una voce davvero interessante, crea una bella atmosfera per...quel che vuoi!

@laO: la vomitata non sul palco, ma sul pubblico, magari solo sui piú alti, please...cosí si spostano dalle prime file e lasciano passare noi nane!

@laSandra: la Patty non appiccicaVA la cikka, tuttora la appiccica...sigh...